La cocente sconfitta subita 12
mesi prima evidentemente è servita di lezione. Stavolta
con i suoi panzer la corazzata Filmop-Sorelle Ramonda-Parolin
non si è lasciata sfuggire il Circuito di Paderno, ieri
arrivato all’atto numero 35. Oscar Gatto si prese gioco
di ben cinque uomini guidati da Mirko Rossato, l’ex prof
padovano che proprio sullo stesso velenoso (per la curva a gomito
successiva al traguardo) anello piatto è riuscito a trionfare
due volte: nel 1989 e nel 1991, trovando spazio nell’albo
d’oro tra gli acuti di Endrio Leoni, Giovanni Lombardi
e Nicola Minali. Grendene, l’ukraino Polivoda, Biolo,
Finetto e Tomei ancora oggi si ricordano la filippica di Rossato,
ieri decisamente più disteso e soddisfatto quando ha
comunicato, via cellulare, al patron Gilberto Parolin la notizia
della prima vittoria 2007 infilata dal polesano Marcello Pavarin.
Niente volatone generale stavolta per il 25. Gp
Lavi-21. Tr. Carniato, una delle 5 prove del Challenge De Nardi.
La vittoria se la sono andati a contendere in cinque partendo
da lontano, a circa 30 km dal traguardo. Esaurita l’interessante
azione promossa da Manuele Boaro (Zalf) e Jacopo Guarnieri (Marchiol)
a metà kermesse, sullo slancio dell’ennesimo traguardo
volante i primi cinque dell’ordine d’arrivo si sono
trovati a condurre le operazioni col contagiri a -15. Nulla
di speciale, intesi. E’ però bastata la regolarità
e l’immediato accordo nell’azione trovata dai battistrada
per fare lievitare ad una quarantina di secondi il margine di
vantaggio da amministrare. Il plotone ha lasciato fare sin troppo
e quando ha fiutato l’odore del traguardo con l’arrivo
della pioggia, è stato troppo tardi. Proprio i compagni
di squadra di Pavarin in un paio di tornate hanno quasi annullato
il gap. Inutile. Pavarin (classe ’89) e il bellunese Cecchin
(classe ‘87), fatalità finiti entrambi a terra
il giorno prima nel debutto, sono i più veloci del lotto.
E lo sprint non ha storia. L’ex due volte tricolore nel
quartetto su pista e capitano della Bata, lo scorso anno 4.
al Liberazione che sogna un giorno di conquistare, va in testa
ai 200 metri e nessuno lo passa più. La vendetta Filmop
sulla Zalf è così consumata fredda.
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