Il padre di nome Fortunato, era arrivato proprio ieri dalla
Sicilia, in aereo, per assistere alla gara di apertura della
stagione che il figlio Salvatore avrebbe disputato per il terzo
anno consecutivo con la maglia dell'Unidelta-Bottoli-Acciaierie
Arvedi. "Sentivo che qualcosa doveva succedere, mi aveva
detto di venire su che non sarei ritornato a casa a mani vuote.Mi
ha dato i fiori che spettano al vincitore del Trofeo Caduti
di Soprazocco per portarli a sua madre,mia moglie Concetta che
ho già sentito al telefono che come me è emozionata".
Suona il telefonino di Bruno Leali, dall'altra parte c'è
Mariano Piccoli che con i suoi giovani è andato a correre
in provincia di Treviso a Castello Roganzuolo. Emozionato da
la notizia: ha vinto Edoardo Costanzi. Due vittorie in due gare
nella stessa giornata. Leali sparge la notizia, ai signori Freddi
dell'Unidelta, a Bottoli, a Feraboli dell'Acciaierie Arvedi
presenti all'arrivo di Soprazocco. Alla gioia della vittoria
di Mancuso, si aggiunge la gioia ma anche lo stupore della vittoria
del dicianovenne Costanzi. Un successo inaspettato, il cremonese
l'anno scorso junior è alla sua prima gara tra gli Under.
Prima gara, primo successo, in volata, come era solito fare
tra gli junior.Nessuna riverenza del ragazzino di Castelvetro
Piacentino nei confronti dei più scaltri e navigati colleghi.
Rintuzzato da parte del gruppo l'ultimo tentativo operato da
un manipolo di corridori tra questi anche i compagni Menapace
e Frisoni, nella scontata volata ai 200 metri finali parte sulla
sinistra Costanzi. Le ultime pedalate sono sofferte, il rapporto
è troppo grande, riesce ad oltrepassare la riga d'arrivo
senza esultare: "pensavo di non aver vinto,negli ultimi
metri mi sono piantato, ho creduto che mi avevano passato. Poi
sento lo speaker fare l mio nome, che avevo vinto. Non ci potevo
credere. Questa vittoria non mi cambia niente, rimango con i
piedi per terra, so che devo imparare ancora molto". Costanzi
oltre che avere i piedi piantati ben in terra, dimostra di avere
anche sale in testa. Sa che il ciclismo è sport duro
e faticoso, tutto può cambiare in fretta. Per il cremonese
uscito dalla scuola del C.C.Cremonese di patron Feraboli, la
vittoria di oggi è la consapevolezza che la strada intrapresa
è quella giusta. Per il messinese Mancuso al terzo anno
tra gli Under 23, dopo la vittoria ottenuta l'anno scorso in
una tappa delle "Pesche Nettarine" oltre alle belle
prove disputate, il successo oggi ottenuto deve assumere invece
la presa di coscienza di poter ambire a più alti traguardi.
ORDINI D'ARRIVO
SOPRAZOCCO di GAVARDO (BS) - 37° Trofeo Caduti
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