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Caerano San Marco - A Col San Martino il rush finale lo aveva
dominato di potenza. Vittoria netta, strepitosa. Aveva guardando
gli avversari dall’alto dopo 170 km massacranti. Ieri
invece nel 12. Memorial Danilo Furlan, Manuel Belletti il successo
lo ha acciuffato al fotofinsh, con un balzo felino, giusto sulla
soglia del Paradiso. Lanciando un altro chiaro segnale al ct
Sandro Callari ieri in carovana e soffiando per pochi millimetri
il tris stagionale a Simone Ponzi, incredibilmente beffato quando
ormai era certo di urlare vittoria come a Longera e a casa,
al Balestra. Invece il talento bresciano il tris lo ha collezionato
con le piazze d’onore. A completare il regale podio è
Stefano Basso, già secondo nel 2005 ma sotto la bufera,
alle spalle di Dall’Antonia. Ancora e sempre un Zalf (5
vittorie in 12 edizioni, con 4 piazze d’onore), il team
che al Furlan non è mai tornato a casa a mani vuote.
Poi la rivelazione Andrea Nechita, rumeno al debutto tra gli
Under 23 e Derik Zampedri, l’azzurrino affezionato al
Furlan (5. anche lo scorso anno e 4. nel 2005). Stavolta è
stata la Trevigiani a rompere il ghiaccio nella classica che
ha praticamente sempre promosso al professionismo il vincitore.
Non poteva essere altrimenti nella corsa che rende omaggio ad
un grande personaggio dello sport e dell’industria quel’è
stato Danilo Furlan, tragicamente perito il 13 dicembre 1995
nel disastro aereo di Villafranca.
Come sempre c’è gran movimento nelle 16 tornate
dove la rampa del Mercato Vecchio (via Foresto) stuzzica i
più temerari. Così Stefano Pirazzi (Palazzago),
laziale di Fiuggi, si ritaglia i suoi momenti di gloria. Tanto
resta sempre il Mostacin a sancire la setacciata finale. Così
quando la strada s’impenna a più severe pendenze
è Maurp Finetto (Filmop) a lanciare la sfida. Lo agganciano
Monguzzi (Cremonese) e Brambilla (Zalf) prima che il veronese
abbia un momento di defaillance in salita. Monguzzi e Brambilla
sfruttano l’assist e dopo lo scollinamento si gettano
a capofitto nella picchiata verso il traguardo con 14”
da capitalizzare. Troppo pochi. Dietro spingono come forsennati.
Brambilla produce l’ultima sgasata, ma viene risucchiato
dai migliori in vista dell’ultimo km, mentre il polacco
Bodnar cerca di anticipare lo sprint a ranghi ristretti di
una ventina di unità. Inutile. I giganti sono lì
con Belletti che beffa Ponzi.