La notizia è ufficiale. Nella tarda mattinata di martedì
7 novembre, presso la propria abitazione, a Borgomanero, il
corridore Fabrice Piemontesi, ha firmato il nuovo e suo primo
contratto da ciclista professionista.
Sono trascorsi più di quarant’anni da quando
un altro borgomanerese raggiunse l’Olimpo del ciclismo.
Era il 1960 e Lelio Piemontesi, padre di Fabrice, debuttava
con la gloriosa e leggendaria maglia della Bianchi.
Fabrice esordirà nel professionismo con i colori della
Tenax, agli ordini del team manager Fabio Bordonali. La rosa
della squadra non è ancora stata definita, ma senza
dubbio Fabrice nella stagione agonistica 2007 avrà
la possibilità di correre accanto a compagni con cui
già ha condiviso alcuni anni nel dilettantismo ed altri
che hanno scritto pagine storiche del ciclismo recente.
Nato a Sion, in Svizzera, il 16 agosto 1983 e dopo aver trascorso
l’infanzia a Verbania, Fabrice si trasferisce con la
famiglia a Borgomanero, paese natale del padre Lelio. I primi
passi nel mondo del ciclismo, anzi le prime pedalate, Fabrice
inizia a darle a nove anni correndo con l’Invoriese;
da allievo, poi, approda alla Piemontesi piastrelle, società
guidata dal padre, mentre nella categoria Juniores veste la
maglia della Castanese ed in seguito della Gerbi.
Il passaggio al dilettantismo segna nella carriera di Fabrice
un salto di qualità ed una maggiore capacità
di lettura delle gare. Sono questi gli anni trascorsi, tra
le altre società, con la Mendrisio Mapei e con la Bottoli
Artoni. Sono anni segnati da alti e bassi, durante i quali
Piemontesi piano piano si mette in luce e riesce anche a conquistare
la maglia di nazionale.
Finalmente, ora, la chiamata da parte di una società
professionista, sogno di ogni aspirante corridore. Fabrice,
emozionato, appresa la notizia si è detto “contento,
anche se non sembra ancora vero. È una grande soddisfazione
per e per i miei genitori, che in questi anni mi hanno sempre
seguito ed incoraggiato ad andare avanti. Dopo tanti sacrifici,
ho coronato un sogno”.
Una gioia che lascia spazio anche ad alcune riflessioni, a
cominciare dal ricordo di Fabrice dei primi anni “in
cui dividevo il mio tempo tra la scuola e la bici. Frequentavo
la scuola alberghiera De Filippi di Arona, poiché,
dopo il ciclismo, l’altra mia grande passione è
la cucina; i dolci in particolare. Oggi, sono contento di
aver concluso gli studi, anche se da parte di molti insegnanti
ero spesso mal visto per via dei miei impegni agonistici”.
Impegni sportivi che lo hanno fatto crescere sotto molti aspetti,
come lo dimostra il pensiero verso un compagno di gare, anche
lui borgomanerese, Christian Velati, “che spero di poter
incontrare presto anche nel professionismo. Devo dire che
Christian è migliorato tantissimo nell’ultimo
anno e mi ha lascito a bocca aperta per la sua voglia di attaccare
e cercare la vittoria”.
Infine, un pensierino al futuro, che senza dubbio “sarà
al servizio del team manager e della squadra. Sarò
orgoglioso di essere un buon gregario e cercherò di
soddisfare le esigenze della mia nuova società. Per
me è una grande gioia il solo fatto di aver raggiunto
questo traguardo”.
Borgomanero è terra di corridori. Alcuni hanno ben
figurato nel dilettantismo, altri hanno raggiunto successi
e ottimi risultati anche nel professionismo. Fu così
per Domenico Piemontesi, negli anni Venti e Trenta; per Lino
Fornara, negli anni Cinquanta; per Giorgio Godio, al Giro
d’Italia del 1956; e per Lelio Piemontesi nel 1960.
Accanto a questi nomi, ora, Borgomanero aggiungerà
anche quello di Fabrice.
francesco rossi