Tre ragazzi con gli stessi sogni, le medesime ambizioni, lo
stesso grande amore per la bici e la stessa speranza che, un
giorno, il ciclismo possa diventare la loro professione. Tomas
Alberio (Car Diesel), Andrea Guardini (Ausonia), Elia Viviani
(FDB Ecodem) sono uguali, almeno sinora, anche come numero di
vittorie: tre a testa. Alberio ha battuto Viviani, Viviani ha
battuto Guardini, Guardini ha battuto Viviani. Inevitabilmente,
i tre entrano in concorrenza anche per una maglia azzurra, su
strada e su pista.
Tomas Alberio (primo a Sovilla di Nervesa, Santa Lucia di Pescantina
e San Bellino) sta ora «preparando l’internazionale
di Solighetto». «Ma l’obiettivo della stagione
- dice - è partecipare al Mondiali su strada e magari
vincerlo. Lo devo, così come il titolo italiano, al mio
allenatore Angelo Marconcini, scomparso l’anno scorso.
Per quanto riguarda la pista, ci sono buone prospettive di puntare
alla medaglia d’oro nell’americana con Viviani ad
Aguacalientes, in Messico, il prossimo agosto». Nel 2006,
Tomas si era "svegliato" solo da metà stagione
in poi, «questa volta, invece, pur tra alti e bassi, tutto
sta andando al meglio ed i risultati non mancano, tanto che
non sono mai uscito dai primi cinque». Rivalità
con Elia e Andrea? «Con Elia ci spartiamo le vittorie:
lui è più velocista, io tengo di più sui
percorsi duri e ci gestiamo molto bene. La nostra non è
una sfida perchè tra noi c’è grossa amicizia,
non scontri o rivalità. Guardini è un avversario,
ma è un amico. Lui è un velocista puro e quando
ci troviamo di fronte cerco di fare la mia volata, ma anche
di dare una mano a Viviani».
Alberio conferma di voler «puntare su strada e su pista
senza togliere qualcosa ad entrambe». «Sono convinto
- dice - che potrei giocare le mie carte al Mondiale, su un
percorso che dicono pianeggiante».
Andrea Guardini non nasconde «l’obiettivo di andare
al Mondiale su strada e fare bene su pista». «In
Messico - spiega - il percorso non è impegnativo al massimo
e potrei fare bene. Ed anche il percorso degli Europei non è
difficile. Per quanto riguarda la pista, guardo alla velocità,
ma cercherò anche di guadagnarmi un posto nell’americana
per i Mondiali». Il ragazzo dell’Ausonia, intanto,
dopo una partenza sotto tono, ha infilato tre vittorie nelle
ultime quattro gare. «Non credo - spiega Guardini - che
all’inizio di stagione non fossi in forma. A me sembrava
di essere al top, ma ho subìto alcuni episodi sfortunati.
Soprattutto, quel tombino preso mentre stavo vincendo. Il morale
era andato piuttosto giù. Ora va meglio. La sfida con
Viviani e Alberio è sempre aperta, ma nelle gare, non
fuori». Domenica scorsa a Castel d’Azzano, intanto,
Guardini si è preso una bella rivincita. «Ci tenevo
tanto - ammette -. Avrei voluto vincere la prima della stagione
a Castel d’Azzano, ma ho fatto secondo dietro Viviani.
Aver vinto in una gara organizzata dalla sua società,
mi ha dato soddisfazione. Loro in due e io da solo? No, non
si può dire così. La mia squadra c’è
e mi ha dato una grossa mano per vincere domenica scorsa. L’Ausonia,
anzi, ha disputato proprio una gran bella gara, continuando
ad attaccare e costringendo l’FDB a inseguire. E poi,
per la prima volta, ho avuto un "treno" vero e proprio,
con Chesini ultimo uomo, a portarmi nella condizione migliore
agli ultimi 180 metri».
Elia Viviani ha l’obiettivo di «difendere i titoli
europei che detengo, quelli dello scratch e dell’americana
e di fare qualcosa di più su strada, puntando alla maglia
sia in Europa che al Mondiale». «La maglia iridata
- fa presente - è la sola che mi manchi e mi piacerebbe
poter provare a conquistarla. Per quanto riguarda la pista,
credo che correrò anche la corsa a punti, mentre potrei
saltare il quartetto se non fosse competitivo, per dedicarmi
alla strada. Intanto, provo l’americana con Alberio. Vedremo
se, più avanti, ci saranno altri compagni per me».
A quota tre come Alberio e Guardini, Viviani sottolinea: «Ma
i tre secondi posti dietro Alberio, per me, valgono quasi come
le vittorie. Domenica, dopo la vittoria di Guardini, ero deluso
perchè avrei voluto vincere nel ricordo di Marconcini,
ma poi ho pensato anche il secondo posto andava bene. Il mio
obiettivo è entrare nella classifica dei migliori juniores
italiani, che va sulla base del rendimento di tutta la stagione.
Sono tranquillo. Con Remo Cordioli, abbiamo anche deciso di
evitare qualche gara dove, magari, vincere sarebbe più
facile, per provarmi in corse più selettive».
Castel d’Azzano, 10 maggio ’07
Ufficio Stampa
FDB Ecodem
Roberta Cailotto