La Coppa Caduti di Reda,G.P.
RIELLO, Memorial Cornacchia e 54° Giro della Romagna ha
visto alla partenza un folto gruppo con più di 160 corridori.
Fin dai primi chilometri del circuito locale vi è stato
l’allungo di Gussago Stefano della Gavardo Tecmor che
ha portato alla formazione di un gruppetto di 7 unità:Donadello-Oleodinamica
Panni, Cecchinal-Zalf, Esin-Virtus Villa, Piechele-Trevigiani,
Saronni-Podenzano, Gussago-Gavardo, Da Ros-Marchiol che si è
avvantaggiato progressivamente fino a raggiungere il vantaggio
massimo di 3’11”.
Poi però verso il quarantesimo km di gara il gruppo ha
iniziato a rinvenire e il vantaggio si è assottigliato.
I fuggitivi infatti sono riusciti a transitare primi sul Monte
Carla ma sono poi stati ripresi dal gruppo che si stava sgretolando.
Nell’ascesa successiva del Monte Carla Vitali-Breganze,
Marangoni-Coppi Gazzera, Canola-Zalf, hanno animato la corsa
imponendo un alto ritmo alla scalata della Carla e del Monticino.
Durante questa discesa 2 atleti della Podenzano, Raisoni e Canzini,
sono riusciti a staccarsi dal gruppo affrontando la salita dei
Vernelli in solitaria e provocando un frazionamento del gruppo
ancora in gara.
Dopo i battistrada, infatti, vi era un gruppo di circa 10 unità
seguito altri gruppetti per un totale di circa 30 corridori;
alla grande selezione ha contribuito soprattutto il forte vento
ma anche il ritmo imposto dai migliori.
Questo tentativo di fuga si è protratto per una ventina
di km, quando nell’ascesa a Castelraniero Vitali e Marangoni
hanno imposto nuovamente il loro ritmo.
Lo stesso Marangoni è riuscito insieme a Margutti-Podenzano
ad allungare sugli altri fuggitivi, ridotti ad un gruppo di
11 uomini appartenenti alle formazioni più forti: 1 uomo
Breganze(Vitali), 2 Zalf, 1 Trevigiani, 3 Podenzano, 1Mapooro,
1 Gavardo, 1 Parmense, 1 Marchiol.
I 2 hanno proseguito di comune accordo e raggiunto i 45”
di massimo vantaggio all’inizio dell’ultimo passaggio
sul Monte Carla, poi il vantaggio si è assottigliato,
mentre dal gruppo degli inseguitori si è staccato il
russo Farkhutdinov-Parmense che si è portato sulla coppia
al comando. Il russo ha rinvivito l’azione dei fuggitivi
e il vantaggio di è portato sui 30”.
Dopo il settimo e ultimo strappo della giornata, il Monte Brullo,
il terzetto al comando si è assestato su un vantaggio
di 23/24”, un divario non molto alto ma che sono riusciti
a mantenere grazie anche alla scarsa collaborazione degli inseguitori
tra cui però Vitali non si è certo risparmiato.
Come ormai nelle ultime edizioni gli ultimi km si rivelano i
decisivi, in quanto cominciano a farsi sentire i km, il vento
e gli strappi.
L’azione dei fuggitivi non è più così
incisiva, negli ultimissimi km, infatti, vengono raggiunti da
Raisoni-Podenzano e si arriva così alla volata: il russo
parte troppo presto, considerando il vento contrario, mentre
Marangoni si mette alla routa di Raisoni senza mai impensierirlo,
infatti raisoni vince nettamente la volata.
Nonostante la giornata non promettesse bene i tifosi sono stati
numerosi, sia lungo il percorso che all’arrivo.
Laghi Giulia
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I “Sette
Strappi” al varesino Alessandro Raisoni
REDA DI FAENZA (Ra). Ai “Sette Strappi”
della 33a Coppa Caduti – 54° Giro di Romagna,
Gp Riello, Medaglia d’Oro Stefano Cornacchia,
il varesino Alessandro Raisoni di Cassano Magnago
(leggi anche di Ivan Basso) aggiunge anche l’ottavo
sforzo e batte in volata Marangoni e Farkhutdinov.
Al via in 167, al km 31 sette in fuga: Esin, Gussago,
Piechele, Da Ros, Saronni, Donadello e De Pollo, gruppo
attardato di 3’12”. Sul primo strappo
(Monte Carla) il vantaggio si riduce a 30”e
poco più avanti raggiunti e superati da un
plotoncino di 36 attaccanti. Di nuovo sul “Carla”
poi sul Monticino dove scappano Raisoni e Canzini
ma gli inseguitori li agganceranno sul Castelraniero.
In testa in 13 di nuovo verso il Monte Carla mentre
attaccano Marangoni e Margutti che guadagnano 45”
sugli 11 inseguitori, mentre la jella colpisce Vitali:
uscita del tubolare, caduta e riaggancio. Intanto,
Marangoni e Margutti velocissimi, ma ripresi dal non
inferiore Farkhutdinov così pronti ad affrontare
la settima e ultima salita, il Monte Brullo con 22”.
Ma i Podenzano non si fidano e lanciano Raisoni che
raggiunge il terzetto e solo Marangoni e Farkhutdinov
si salveranno, ma battuti da un Raisoni più
forte.
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